Conforto
VinArte 2022
Conforto, una dimensione filosoficamente ampia che abbraccia l’Arte tutta. Quello del Conforto, tema che quest’anno lega VinArte a Vinalia e sul quale artiste ed artisti si confronteranno attraverso linguaggi differenti e visioni originali, è un concetto polivalente, costituito da un significato che va oltre il significante, così da racchiudere l’idea guida dell’edizione 2022 del festival.
Tuttavia, il Conforto è ravvisabile anche in una ritualità, ovvero quel ‘rito’ ancestrale degli uomini che riguarda una sorta di palingenesi tanto attesa di liberazione, di pace e tanto bramata nel mondo, specialmente in un periodo storico come quello che stiamo vivendo.
VinArte, nel suo ultradecennale rapporto con la terra del vino di Guardia Sanframondi e con Vinalia, rimanda ad una moltitudine di prospettive e letture che, quest’anno, pone il vino come ulteriore elemento di una lettura artistica e antropologica in grado di accogliere tradizione biblica e sperimentazione filosofica, nel solco di un necessario ripensamento del presente che deve tornare a nuova crescita.
La forza simbolica della pianta di vite, dell’uva e del vino, definisce, infatti, i confini di un sollievo racchiuso nel prezioso tesoro della terra, la cui poesia genera vita e reca consolazione. Nella grande storia dell’uomo, il legame essenziale con la natura si è fatto interrogazione, comprensione, lotta, sconfitta ma anche consolazione, liberazione, in seguito ad un processo di trasformazione che si ritrova nella peculiarità della pianta di vite: traducendosi in vino diventa elemento di conforto in tutti i sensi; i nostri avi solevano affermare ‘bere un sorso di conforto’ a dimostrare quanto la saggezza popolare, profonda e priva di inganno, avesse trovato nel potere del vino quella docile ebbrezza capace di donare alleviamento al tedio esistenziale.
Noè piantò la vite per il conforto degli uomini, sento di affermare e nel sentiero tracciato da tale simbologia e dall’azione di Noè, le artiste e gli artisti invitati a VinArte si interrogheranno sul significato più profondo di Conforto, generando catarsi materiche, visive, percettive.
Lo svelamento attuato dal festival si avvale, in questa sua XII edizione, di una attenzione all’opera come elemento tridimensionale che entra nello spazio dell’uomo così come la pianta di vite si radica nella terra. La geografia delineata da VinArte 2022, tesa al dialogo tra luoghi del Borgo Antico, opere del linguaggio scultoreo e abbecedario fotografico, si muove lungo un percorso che fa dell’entroterra il cuore pulsante di una ricerca essenziale, tangibile, reale e mai scontata che possa offrire, nella ricerca di consolazione, vero conforto.
Un itinerario, quello di VinArte 2022 che si snoda in un cammino che fonde passato e presente, un compendio di azioni, immagini, elementi chiave pronti a farsi portatori di una naturale crescita di idee e riflessioni.
La strada del Conforto prende avvio dai due principali progetti: Gli Altari dell’Arte in cui la scultura e l’installazione delineeranno il fulcro di intesa espressiva tra le opere, le storie e la Storia; l’altro riservato alla Fotografia, a cura di Azzurra Immediato.
Nella linea tracciata dallo sguardo e dall’espressione dettata dal Conforto, a definirne le linee ideali saranno gli artisti affidatari di questo mandato.
Per Gli Altari dell’Arte in Ave Gratia Plena latori di Conforto saranno Max Coppeta, Leticia Mandragora, Aniello Scotto, Emanuele Scuotto ed una mia opera, omaggio al festival; per la Fotografia, la prima tappa è il Monte dei Pegni con un progetto corale de il Collettivo LA ZONA, composto da Angela Maria Antuono_AMA, Federico Iadarola, Gianfranco Molinario, Pasquale Palmieri, Luigi Salierno e Annibale Sepe, per continuare verso Palazzo Marotta Romano dove il pubblico sarà accolto dai lavori di Alessandro Iazeolla, Maurizio Iazeolla, Fabio Ricciardiello, Anna Rosati e Natalino Russo.
VinArte, diramandosi nella duplice biografia, quella extramoenia – rappresentata dagli artisti sopracitati – e quella intramoenia, affascina tramite il dialogo con l’espressione del Genius Loci, delegato alle grammatiche di Francesco Garofano per la fotografia, a Nicola Ciaburri, Mariano Goglia ed Ernesto Pengue per la scultura, a Margherita Palmieri per l’installazione ed a Carmine Carlo Maffei e al suo Atelier Pietre Vive. A Nicola Rivelli sarà affidato un progetto speciale che delineerà un percorso lungo l’intero itinerario di VinArte. Infine, anche quest’anno, ospite di Vinalia sarà il Circolo Fotografico Sannita con un progetto indipendente.
Cos’è il Conforto si chiede l’uomo contemporaneo? È racchiuso nelle radici del nostro vivere? È ciò che gli artisti, con il loro sguardo principe, sanno interrare nel profondo, come fece Noè, per offrire sollievo all’umanità?
VinArte si propone ancora una volta punto di vista privilegiato, dimensione ebbra di pensiero, bellezza e riflessione affinché in un tempo martoriato come il nostro vi sia un fulgido istante di Conforto.
Giuseppe Leone
Direttore Artistico di VinArte