Spes contra spem

Sperando anche contro la speranza

Giorgio La Pira, amatissimo sindaco di Firenze, la utilizzò come motto per ispirare il suo impegno nella costruzione della pace.

A coniarla fu: “il dolcissimo e terribile Paolo”[1]. Saulo di Tarso o San Paolo per i cattolici, in una delle sue 13 lettere, in particolare, quella rivolta ai Romani.

L’espressione si riferisce alla speranza che persiste anche quando tutto appare perduto. È un invito a non cedere, a continuare a lottare e a credere nel futuro, ad osare l’inosabile, anche quando le difficoltà sembrano insormontabili.

In questi tempi aridi, pieni di malinconia, interrogativi e disillusione, insomma, bisogna coltivare, restando sempre in tema di Vecchio e Nuovo Testamento, più il sublime Cantico dei Cantici che il severo Qohelet.

Qohelet che ci ricorda, però, che è meglio la sapienza degli strumenti di guerra e che per ogni cosa c’è il suo momento…..un tempo per generare, un tempo per morire; un tempo per piantare, un tempo per sradicare il piantato…….

È sempre tempo, dunque e malgrado tutto, di coltivare la vita, prendersene cura, con l’incrollabile tenacia di un viticoltore al lavoro, il mattino dopo la grandine.

Aderiamo, anche noi, dunque, nel nostro piccolo, piccolo, al dettato di Papa Francesco che ha voluto dedicare il Giubileo 2025 alla Speranza.

In ogni caso, come diceva Pietro Citati, siccome: “Paolo è per tutti un incontro necessario”, tanto più per i laici, perché il suo è un cristianesimo cosmopolita, transfrontaliero, interetnico, interclassista e intersessuale, vogliamo chiudere, queste brevi note, con le sue parole: non c’è giudeo né greco, non c’è schiavo né libero, non c’è né maschio né femmina, perché voi tutti siete uni in Cristo (Lettera ai Galati).

La Speranza

Se io avessi una botteguccia
fatta di una sola stanza
vorrei mettermi a vendere
sai cosa? La speranza.

“Speranza a buon mercato! ”
Per un soldo ne darei
ad un solo cliente
quanto basta per sei.

E alla povera gente
che non ha da campare
darei tutta la mia speranza
senza fargliela pagare.

Gianni Rodari

[1] Definizione del filosofo Jacques Derrida